Miele biologico e convenzionale


Articolo pubblicato il 20 Maggio 2025 in Biodistretto Colli EuganeiBiodiversitàSostenibilità

 

“Le api sono un organo del mondo etereo, e attraverso di esse il sole stesso opera sulla terra.” – Rudolf Steiner

Apicoltura Convenzionale vs. Apicoltura Biologica: Quali Sono le Differenze?

L’apicoltura è un’attività millenaria che oggi si trova al centro di un acceso dibattito sulla sostenibilità. Sempre più consumatori scelgono miele biologico, e i dati confermano questa tendenza. Secondo Rete Rurale, nel 2020 gli alveari destinati alla produzione di miele biologico in Italia erano oltre 202.000, con un incremento di 15.000 rispetto all’anno precedente. A livello globale, secondo Mordor Intelligence, il mercato del miele biologico sta crescendo con un tasso annuo dell’11%, mostrando un crescente interesse verso pratiche più sostenibili. Ma quali sono le reali differenze tra l’apicoltura convenzionale e quella biologica? Vediamo nel dettaglio cosa distingue questi due approcci e perché l’apicoltura biologica sta guadagnando terreno.

  1. Posizionamento degli Alveari

Una delle prime differenze tra apicoltura convenzionale e biologica riguarda il luogo in cui vengono posizionati gli alveari. Nell’apicoltura biologica, gli apiari devono essere collocati in aree dove il raggio di volo delle api (circa 3 km) sia caratterizzato prevalentemente da vegetazione spontanea, colture biologiche o foreste. Questo per evitare la contaminazione da pesticidi e altre sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni convenzionali. Nell’apicoltura convenzionale, invece, non esistono restrizioni precise su dove posizionare gli alveari, il che aumenta il rischio di esposizione delle api a sostanze nocive.

  1. Alimentazione delle Api

Le api si nutrono del nettare e del polline dei fiori, ma durante i periodi di scarsità di risorse, l’apicoltore può fornire alimentazione supplementare. Nell’apicoltura convenzionale, spesso si utilizzano sciroppi di glucosio o zucchero raffinato, mentre nell’apicoltura biologica è obbligatorio l’uso di miele biologico o sciroppi a base di zuccheri non trattati chimicamente.

  1. Trattamenti per la Salute delle Api

Un altro elemento distintivo è la gestione delle malattie e dei parassiti, come la Varroa destructor. Nell’apicoltura convenzionale si possono impiegare trattamenti chimici di sintesi, che possono lasciare residui nel miele e nella cera. L’apicoltura biologica, invece, impone l’uso di trattamenti naturali o ammessi dai regolamenti per l’agricoltura biologica, come acidi organici (acido ossalico e formico) e oli essenziali. In questo contesto, risultano particolarmente interessanti le ricerche attorno all’Inula viscosa, una pianta dalle proprietà repellenti nei confronti di alcuni parassiti delle api. Questo tema sarà approfondito in un futuro articolo dedicato.

  1. Materiali dell’Alveare

Gli alveari nell’apicoltura biologica devono essere costruiti con materiali naturali e privi di sostanze tossiche. Ad esempio, la cera utilizzata per le nuove famiglie di api deve provenire da apicoltura biologica certificata. Nell’apicoltura convenzionale, invece, si possono usare materiali sintetici e cere provenienti da qualsiasi tipo di allevamento.

  1. Raccolta e Lavorazione del Miele

La lavorazione del miele segue regole più rigide nell’apicoltura biologica. Il miele deve essere estratto a temperature inferiori a 40°C per preservarne le proprietà nutritive ed evitare l’alterazione delle sostanze benefiche. Nell’apicoltura convenzionale, il riscaldamento può essere utilizzato senza particolari limitazioni, il che può ridurre la qualità del prodotto finale.

  1. Certificazioni e Controlli

L’apicoltura biologica è soggetta a rigidi controlli da parte di organismi certificatori, che verificano il rispetto delle normative. Gli apicoltori devono mantenere registri dettagliati delle pratiche adottate e subire ispezioni periodiche. L’apicoltura convenzionale, invece, non è vincolata a questi standard e può adottare pratiche meno controllate.

 

Scegliere miele biologico significa optare per un prodotto ottenuto con maggiore attenzione all’ambiente e alla salute delle api. L’apicoltura biologica promuove la biodiversità, riduce l’uso di sostanze chimiche dannose e contribuisce a un modello agricolo più sostenibile. Tuttavia, nei territori ad alta densità agricola come i Colli Euganei, questa pratica risulta particolarmente complessa a causa della diffusa presenza di coltivazioni convenzionali che possono contaminare le risorse delle api. In questo contesto, diventa essenziale una stretta collaborazione tra gli apicoltori e le aziende agricole che adottano il metodo biologico, così da garantire condizioni ambientali favorevoli per lo sviluppo sostenibile dell’apicoltura biologica.

 

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